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Quale rata massima può sostenere la mia impresa?

2023-05-14 17:10

Massimiliano Palumbaro

Gestione dei rischi finanziari, Rischio liquidità, mutuo, finanziamenti, pmi, banca, DSCR, sostenibilità, rata, impresa,

Quale rata massima può sostenere la mia impresa?

Come calcolare la capacità di rimborso prima di chiedere un finanziamento

Non terminerà con il 2020 la corsa alla richiesta di finanziamenti bancari assistiti da garanzia al 90% del Fondo Centrale. Sembra infatti scontata, e la legge di bilancio ne dovrebbe contenere le indicazioni, la proroga sino al 30 giugno 2021 di tutte le misure di aiuto alle PMI in relazione alle garanzie prestate dal Fondo Centrale in regime di Temporary Framework.

 

Tuttavia, non sempre alle richieste di finanziamento delle imprese è seguita una diretta erogazione da parte degli istituti di credito, anzi sono sempre più numerose le notizie di un irrigidimento del sistema bancario verso la concessione di nuovo credito o la rinegoziazione di posizioni esistente con la concessione di una maggiore liquidità di almeno il 25% (in questo caso con garanzia del Fondo Centrale all’80%).

 

Ciò può essere dovuto a vari fattori, ma nella maggior parte dei casi, la colpa è da ricercare nella scarsa capacità di rimborso dell’azienda, i cui flussi di cassa sono già ampiamente assorbiti dalle rate di finanziamento in essere a cui, in molti casi, si aggiungono quelle di rateizzazioni fiscali e contributive.

 

Un metodo molto utilizzato dal sistema bancario per valutare la capacità di rimborso di un’impresa, consiste nel calcolo di un particolare indicatore: DSCR ovvero Debt Service Coverage Ratio.

 

Esistono varie modalità di calcolo del DSCR, tuttavia uno dei più diffusi nel sistema bancario è il seguente (Fonte: Quanto e Quale Debito? – I. Fogliata, G. Valsecchi, Mind Edizioni 2020):

DSCR = (EBITDA - Imposte) / (Oneri finanziari + Debiti a breve - Autoliquidanti - 80% Fidi a revoca)

In pratica la capacità di rimborso da parte dell’azienda viene misurata da un coefficiente in cui figura:

  • al numeratore il margine operativo lordo nettato dalle imposte;
  • al denominatore:
    • tutti gli oneri finanziari (derivanti dei debiti di breve e medio/lungo termine)
    • i debiti verso banche a breve, comprensivi delle quote capitali da rimborsare nei successivi dodici mesi, al netto degli utilizzi autoliquidanti e dell’80% dei fidi a revoca.

 

Mentre non ci sono particolari problemi sul calcolo del numeratore, un’attenta riflessione va invece fatta sugli elementi che concorrono a formare il denominatore del DSCR. Infatti, tra questi dovremo sicuramente includere:

  1. le quote capitali da rimborsare nei successivi dodici mesi dei finanziamenti a m/l termine,
  2. eventuali finanziamenti a scadenza fissa, che cadono nei successivi dodici mesi e di cui già sappiamo che non verranno rinnovati o quantomeno il loro rinnovo è incerto;
  3. eventuali anticipi di crediti che non saranno riscossi o sono già stati riscossi su altri conti correnti;
  4. 20% degli utilizzi dei fidi a revoca (scoperti di conto);
  5. eventuali rate fiscali/previdenziali che verranno pagate nei successivi dodici mesi.

 

Ovviamente, nel valutare la capacità di rimborso relativa ad un nuovo finanziamento che si richiede alla banca, è necessario effettuare il calcolo inserendo al denominatore anche le quote capitali e gli interessi dei successivi dodici mesi (se si effettua un calcolo rapportato all’anno) che deriveranno dal nuovo finanziamento stesso.
 

La banca valuterà sussistente la capacità di rimborso nel momento in cui il DSCR è maggiore di 1,25, mentre un livello pari o minore ad 1,25 porterebbe all’accensione di una spia tale da far ritenere “difficoltosa” la capacità di rimborso in capo all’impresa. Un valore inferiore a 1,1 determinerebbe una elevata probabilità di rifiuto della banca alla concessione di nuovo credito.

 

Il DSCR indica quindi il massimo impegno finanziario che l’azienda può assumersi in termini di rate periodiche cui far fronte. Il suo calcolo risponde al quesito: Qual è la capacità di rimborso massima dell’azienda?

 

Ovviamente spetta all’impresa dimostrare la capacità di rimborso e questo deve essere fatto in via preventiva attraverso la predisposizione di un opportuno Business Plan che contempli uno scenario base di riferimento e sia corredato da scenari alternativi (scenario analysis) che facciano comprendere alla banca cosa accade al DSCR se si verificano situazioni peggiorative rispetto a quello base previsto (si pensi a ciò che è accaduto a causa della pandemia da Covid-19).

 

La costruzione del Business Plan consente di venire incontro contemporaneamente a due esigenze: (i) capire fino a che punto l’impresa è in grado di sostenere nuovi finanziamenti che si aggiungono/sostituiscono a quelli esistenti; (ii) dotare la banca di uno strumento di valutazione preventivo che la faciliti nella scelta di accordare o meno le linee di credito richieste.

La capacità di rimborso va dimostrata, non "sperata".


IN COSA VI POSSIAMO ESSERE UTILI

Se state chiedendo nuovi finanziamenti e/o il consolidamento di linee a breve termine, CFI Advisors vi può aiutare a sviluppare un Business Plan, in tempi rapidi, e con tutte le informazioni necessarie alla vostra banca per valutare le richieste. 

 

Con la verifica preliminare del DSCR, eviterete perdite di tempo in richieste impossibili e dimostrerete alla banca di esservi dotato di uno strumento altamente professionale. 

 

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